Il primo piano, affacciato sul cortile quattrocentesco, si apre con decorazioni grafiche e affreschi settecenteschi del bergamasco Domenico Ghislandi (sec. XVII) ed è principalmente occupato dalle opere più recenti e contemporanee di artisti bergamaschi e da alcuni dipinti di Rubaldo Merello, pittore attivo tra l’800 ed il ‘900.
Il pezzo più importante oggi esposto e di notevole interesse storico è senza dubbio il Fondo Oro Trecentesco.
Il dipinto, una tempera su tavola di cm. 157 x 77, in origine allocato nella chiesa di Santa Croce in Rimini è stato recentemente attribuito alla maestria di Neri di Mone, un pittore attivo a Firenze nel 1300 e tra gli eredi di Taddeo Gaddi.
Dal periodo Rinascimentale con Giovanni Cariani, Bernardino Licinio, Jan Mostaert e Paul Brill passando per le nature morte di Bartolomeo Bettera, Jan Fyt e Jan van Kessel e al Barocco di Carlo Ceresa e Giuseppe Ghislandi.
Seguono i Romantici Francesco Hayez e Giovanni Carnovali e dello stesso periodo Angelo Dall’Oca Bianca con le sue rappresentazioni di vita contadina.
Chiudono per il Divisionismo Attilio Pratella e Ottone Rosai.